Il successo dei bomber deriva da una necessità concreta, ovvero quella di creare una giacca calda ma traspirante, così da sostituire le poco pratiche giacche di pelle in dotazione agli aviatori durante la seconda guerra mondiale. Così nel 1949 esordisce la MA-1: le bomber jacket di oggi usano ancora la stessa struttura di questa
giacca reversibile in nylon impermeabile, con un colletto elasticizzato per lasciare spazio al paracadute e una fodera interna arancione, così da permettere ai piloti di segnalare un’emergenza in modo rapido. Il primo brand a capire la potenzialità su larga scala delle bomber jacket è stato Alpha Industries, mentre le prime
bomber jacket create da un brand lifestyle sono quelle di Maharishi. Le
giacche varsity hanno una storia simile: capi nati per una nicchia specifica, ovvero come uniformi da allenamento o da post-match per le squadre sportive delle università americane, ma che con il tempo si sono evolute fino a diventare un simbolo dello
streetwear. L’hip hop è stato il primo a capire la potenzialità di questo capo, anche grazie allo stretto rapporto che lega sport e musica nella cultura americana; atleti e rapper decoravano le loro giacche college con patch ricamate e toppe celebrative, un’abitudine che gli street brand portano avanti attraverso
giacche in satin decorate. Il panorama delle varsity è così ampio che puoi trovare brand casual e altri che portano avanti la legacy dello sportswear americano, come fa
Mitchell & Ness con le sue warm-up jacket e le
giacche vintage NBA delle squadre più famose – Lakers, Celtics, Bulls, Warriors, Knicks. Skate brand come Stüssy, Obey e Huf realizzano versioni in cotone o corduroy con patch in twill con un’estetica molto preppy e da Ivy League, mentre le varsity Nike sono un ibrido tra una giacca sportiva vintage e una college jacket vera e propria. In più, grazie alla loro popolarità inattaccabile e alla facilità con cui si possono personalizzare, le varsity spesso sono al centro delle collaborazioni streetwear più chiacchierate.