Ossia

Versione tascabile in brossura della prima biografia di Banksy ad opera di Will Ellsworth-Jones, giornalista del Sunday Times. Per essere uno che sfugge le luci della ribalta, che tiene nascosto il suo vero nome e il suo volto e che non concede mai interviste se non per email, Banksy è piuttosto famoso. Nella città dove è nato, Bristol, una mostra su di lui durata tre mesi ha fatto registrare ogni giorno tre ore di fila davanti all’ingresso. I luoghi di Londra in cui si possono vedere le sue opere di street art sono entrati nelle guide turistiche e nei tour della città. I suoi lavori vengono venduti all’asta, e valgono cifre a cinque zeri. Il suo enigmatico documentario Exit Through the Gift Shop è stato nominato all’Oscar. Ancora adesso, l’improvvisa comparsa di un nuovo graffito di Banksy sul muro di un palazzo è un evento che viene commentato su tutta la stampa inglese. Ma chi è quest’uomo? Com’è diventato quello che è adesso? Cosa lo spinge a lasciare il suo segno? Fino a che punto possiamo arrivare a comprendere e a conoscere qualcuno che fa così tanto per tenersi a distanza da noi? Ora, in questo primo tentativo di raccontare a fondo la carriera di Banksy, Will Ellsworth-Jones ricostruisce pezzo per pezzo la storia di come, nell’arco di appena una decina di anni, qualcuno che era considerato poco meno che un vandalo sia diventato ormai una sorta di patrimonio nazionale. L’autore parla con gli amici di Banksy e con gli artisti rivali, e scopre la straordinaria lealtà che dimostrano ancora oggi nei suoi confronti le persone che lavoravano con lui nei giorni lontani in cui era uno sconosciuto. Racconta cos’è disposta a fare la gente per possedere un Banksy, come spendere migliaia di sterline per smantellare muri o per preservare un grande serbatoio d’acqua ormai in rovina. Ed esplora, infine, le contraddizioni di un artista fuorilegge e di un alfi ere della lotta all’autorità che si dedica a controllare con sempre maggior attenzione la sua immagine e le sue opere. Il risultato è una biografia – opportunamente non ufficiale, completamente non autorizzata – di una figura quanto mai misteriosa che molti di noi, tuttavia, hanno l’impressione di conoscere bene. Molte meno foto dei precedenti titoli di Banksy ma tanto interessante testo da leggere.

Già dal primo volume era chiaro che Mural Art si sarebbe creato presto un suo posto nei libri di successo. Per prima cosa è un libro crossover: i graffiti occupano una parte importante del progetto ma sono affiancati ad altre "tecniche", se così le possiamo definire. Nelle 272 pagine in formato panoramico troviamo infatti anche pittura più tradizionale e trompe l'œil, tutti accumunati da un unico particolare: dimensioni esagerate! Sì perchè qua parliamo di produzioni spesso grandi come l'intere facciate di condomini o capannoni industriali. Molti dei protagonisti sono nomi noti nel campo come le crew Stick Up Kids, Macrew, Publicart Squad, writer come Lokiss e anche una discreta rappresentanza italiana, primi fra tutti i Truly Design. Lo schema è molto simile al primo volume, l'autore è sempre lo stesso, gli artisti rappresentati sono però tutti nuovi: 120 nomi che vi faranno impressione!

Direttamente dalla nativa San Paolo in Brasile, dove si è velocemente distinto per la qualità della sua produzione, sia in strada che nei lavori grafici in studio, Herbert Baglione esce con un libro personale fresco di stampa in cui mostra una collezione di suoi lavori assolutamente inediti. Qualcuno se lo ricorderà per l'intervista su Garage Magazine 8, qualcun altro magari per una copertina della rivista francese WorldSigns, ma a parte le riviste di settore i suoi artwork sono già apparsi su Vogue, Pound, Empty, Terra e tanti altri magazine internazionali. Illustrazioni originalissime per questo riuscito portfolio edito da Gingko.

Il nuovo esclusivo 'City Pack' di Nike, dedicato alle signorine, propone diverse varianti dell'iconica Air Max 90 ispirate dalle tradizioni culinarie delle città a cui rende omaggio: ecco la speciale dedica a Tokyo e alle sue crepes dolci giapponesi! Speciale versione VT ossia con costruzione Vat Tech: la tomaia è ottenuta da un singolo pezzo di pelle senza cuciture per aumentarne la resistenza all'usura. Particolare cordino in gomma fissato a caldo sui lacci, loghi Nike a contrasto in rosso, speciale medaglietta 'TKO' sui lacci, suola in gomma e la classicissima intersuola con Air Unit. Pochi pezzi disponibili per questo nuovo Quick Strike, limite di un paio per cliente, gli ordini multipli saranno annullati.

Per essere uno che sfugge le luci della ribalta, che tiene nascosto il suo vero nome e il suo volto e che non concede mai interviste se non per email, Banksy è piuttosto famoso. Nella città dove è nato, Bristol, una mostra su di lui durata tre mesi ha fatto registrare ogni giorno tre ore di fila davanti all’ingresso. I luoghi di Londra in cui si possono vedere le sue opere di street art sono entrati nelle guide turistiche e nei tour della città. I suoi lavori vengono venduti all’asta, e valgono cifre a cinque zeri. Il suo enigmatico documentario Exit Through the Gift Shop è stato nominato all’Oscar. Ancora adesso, l’improvvisa comparsa di un nuovo graffito di Banksy sul muro di un palazzo è un evento che viene commentato su tutta la stampa inglese. Ma chi è quest’uomo? Com’è diventato quello che è adesso? Cosa lo spinge a lasciare il suo segno? Fino a che punto possiamo arrivare a comprendere e a conoscere qualcuno che fa così tanto per tenersi a distanza da noi? Ora, in questo primo tentativo di raccontare a fondo la carriera di Banksy, Will Ellsworth-Jones ricostruisce pezzo per pezzo la storia di come, nell’arco di appena una decina di anni, qualcuno che era considerato poco meno che un vandalo sia diventato ormai una sorta di patrimonio nazionale. L’autore parla con gli amici di Banksy e con gli artisti rivali, e scopre la straordinaria lealtà che dimostrano ancora oggi nei suoi confronti le persone che lavoravano con lui nei giorni lontani in cui era uno sconosciuto. Racconta cos’è disposta a fare la gente per possedere un Banksy, come spendere migliaia di sterline per smantellare muri o per preservare un grande serbatoio d’acqua ormai in rovina. Ed esplora, infine, le contraddizioni di un artista fuorilegge e di un alfi ere della lotta all’autorità che si dedica a controllare con sempre maggior attenzione la sua immagine e le sue opere. Il risultato è una biografia – opportunamente non ufficiale, completamente non autorizzata – di una figura quanto mai misteriosa che molti di noi, tuttavia, hanno l’impressione di conoscere bene. Molte meno foto dei precedenti titoli di Banksy ma tanto interessante testo da leggere.

Numero spesso e ricco per Outline, rivista slovacca che mostra il meglio della scena dell'Europa centrale. Interviste molto attese all'interno tra cui ci possiamo gustare quella al danese Soten, allo slovacco Daor (una delle menti dietro alla serie di DVD Show Must Go On), e al fotografo Dhos che segue la crew Royals. I mix di treni sono ben fatti e pescano foto da Europa e Russia. Buona anche la selezione di bombing. Consigliato.

Prima di McDonald in Italia c'era il Burghy. Ora che il Burghy non esiste più possiamo consolarci con Burger!

La carriera di writer di Part One inizia davvero preso: a partire dal 1974 il suo nome compare sulle metro di New York, prima con pezzi dallo stile soprattutto bubble, poi un paio d'anni più tardi con uno stile diventato sempre più personale. Quello che possiamo apprezzare ancora oggi. Solo pochi writer alla fine degli anni '70 potevano competere con Part One e la sua crew TDS in termini di qualità. Ancora oggi attivo sui muri newyorkesi, Part One era uno di quei writer che meritavano una monografia. E finalmente è arrivata.

Di libri sui graffiti ne escono ormai a decine, più o meno originali, più o meno belli, più o meno interessanti da un punto di vista di documentazione di un fenomeno che per la sua stessa natura, se non fosse documentato, lascerebbe poche tracce. Diciamo che il libro Vandal Squad può senza dubbio essere inserito nella categoria di libri interessanti, belli e, soprattutto, originali. Il suo autore, Joseph Rivera, non è un writer o un fotogrfo appassionato come lo sono stati Jon Naar o Martha Cooper. Lui era dall'altra parte, faceva parte della prima unità creata per contrastare i graffiti, la Vandal Squad appunto. Il libro ripercorre la sua storia personale ma soprattutto racconta dei writer dell'epoca. Amico di infanzia di Seen, prima che il primo diventasse poliziotto ed il secondo uno dei più apprezzati writer, Joseph Rivera raccoglie storie, esperienze e, soprattutto, foto assolutamente inedite. Non aspettatevi un libro contro il writing. Joseph Rivera spara a zero su entrambi i fronti, non risparmiando neanche il NYPD (la polizia newyorkese) da cui è uscito dopo 20 anni di servizio: ovviamente non possiamo sapere se ciò che è scritto sia vero o meno. Senza dubbio un libro controverso ma allo stesso tempo utile a comprendere meglio il clima che si respirava negli ultimi 20 anni a New York. In copertina il logo disegnato da Seen per la squadra di baseball della Vandal Squad. Preview

Nuovo capitolo per Graffiti Magazine. Con questa settima uscita non possiamo che rinnovare il giudizio positivo: se siete attratti da tante foto, soprattutto treni, dal gusto tedesco ma anche scandinavo, e se vi piace leggervi qualche testo scritto bene, questo magazine fa per voi. Il primo speciale che incontriamo è per la tedesca ALME crew: belle foto, bei muri e un'interessante intervista. Poi special fotografico sulla crew MGB, un approfindito articolo sulle tag (e foto in Italia e Germania di contorno), uno sui cosiddetti UltraGraffiti (in poche parole la "comunicazione" street degli ultras delle squadre tedesche), special e intervista a Foim di Cologna, special fotografico di Pink,... Ma non basta! Come sempre ampio spazio ai mix tedeschi e internazionali per 64 pagine davvero ricche.

Ecco la fanzine che tutti aspettavamo! E' incredibile come il team di Subwaynet riesca ad impressionarci ad ogni loro uscita. Davvero splendido questo terzo numero, che ci ha fatto aspettare parecchio, ma vi assicuriamo che ne è valsa la pena. La prima sensazione è quella di avere in mano una rivista davvero spessa, sia in qualità che in quantità, difatti oltre ad aver fatto una selezione strettissima del materiale di alto livello, il numero delle pagine è quasti raddoppiato rispetto all' uscita precedente; inoltre il nuovo layout, con la foto in cima a mezza pagina, ci permette di goderci appieno le foto più belle della rivista. Passiamo ai contenuti, che come saprete sono solo metro: si apre con uno speciale tutto di Roma, la prima parte è dedicata alla storica old school romana (MT2,TRV,ZTK), poi si passa ai 2 speciali dedicati a Poison e agli ARF. Si susseguono Milano, del Mix per poi arrivare a 2 speciali molto particolari, uno dedicato all' Australia e uno ai paesi dell' est Europeo. Ma il piatto forte della rivista è il mega special dedicato ai TPG, una vera legnata di quelle che ti lasciano li stordito per un paio di mesetti almeno! Date un occhio alla preview, e fate conto che sono 6 pagine zeppe di foto, ancor più belle di quelle che vi mostrano; ciliegina sulla torta 20 domande interessantissime con risposte di ognuno dei membri della crew, semplicemente fighissimo! E siamo solo a metà. Si continua con uno special di sole metro dipinte da Italiani, uno special di whole cars, il consueto appuntamento con i bombers spagnoli, ancora del mix, dopodichè veniamo catapultati nella capitale svedese; Si viaggia attravero 4 pagine di mix di Stoccolma, più altre 4 dedicati ai due specials, Que WUFCSDK e Sad PMS. Foto splendide e pannelli ancor più belli. Una pagina dedicata a Napoli chiude la rivista, ma prima c'è uno special che vi lascerà senza parole, purtroppo non ci è dato di spiegarvi bene cosa succede, possiamo solo dirvi che si tratta di 2 azioni in cui il contatto tra writers e security è mooooolto ravvicinato, buon divertimento! Subwaynet 3 PREVIEW

Una novità nel panorama delle riviste italiane di writing. GraffZoo si pone subito come un prodotto di punta sotto tutti gli aspetti. Al suo interno scopriamo una buona varietà fra treni, muri, bombing e tag, distribuiti fra le 48 pagine che la compongono. Molto belli i report fotografici dalle strade di New York e Amburgo,mentre lo speciale sulla TBC Crew di Milano è sicuramente una lieta novità per tutti. Merita una nota di riguardo la particolare intervista a Rae (ckc, uan, vmd70’s, tnb, cia, top), uno dei writer più rappresentativi in Italia, correlata da foto inedite, sia vecchie che recenti, che si articola su ben 5 pagine fitte di contenuti. Sono presenti con uno speciale di soli bombing anche i BBS di Bologna, che si distinguono sia per stile che per irruenza. Nel complesso possiamo trovare praticamente tutti i writers di alto livello che la scena italiana ha in questo momento, tutti insieme come mai si erano visti prima su nessun altra rivista. Sicuramente un pezzo che non potete farvi scappare.